Delia Tampieri
1/5
Come sempre nelle mie recensioni non esprimo giudizi: al contrario, riferisco una descrizione oggettiva e neutrale di ciò che osservo. Può piacere o no: ma è la realtà. Una relazione oggettiva che, nel caso di Villa Bolis, sarà abbastanza lunga...pazienza: non si è obbligati a leggere sino in fondo. Ma starà a chi termina la lettura, trarre le proprie personali valutazioni. Prima di osservare Villa Bolis in sè, di sfuggita coglierei alcuni aspetti del RETRO PARTY, che è l'evento in occasione del quale ho conosciuto la struttura in oggetto. Ok il tema del party era la musica anni '80 ma mandare ad infinitum, uno consecutivo all'altro, Toto Cutugno, Pupo, Ricchi e Poveri, Albano e Romina POwer, Gigliola Cinquetti, Heather Parisi, Cuccarini e Tozzi risulta davvero too much. L'equilibrio musicale stile '80 avrebbe dovuto, come minimo includere, se non addirittura privilegiare, capolavori internazionali come Africa dei Toto (successo planetario!), Billie Jean, Enola Gay, Flash Dance, Girls just wanna have fun, Karma Chamaleon: c'è un intero repertorio di canzoni indimenticabili, capolavori indiscussi. Pertanto condensare senza soluzione di continuità tutte le canzonette all'italiana non è fare anni '80. A livello cinematografico sarebbe come raccontare gli anni 80 condensando il trash della commediola all'italiana e proiettare solo film di Banfi o Pierino, dimenticando Indiana JOnes, Platoon, Top Gun o Dirty Dancing. Altro aspetto del party che mi ha lasciata perplessa è il target anagrafico della clientela, tutta tra i 55 e i 65: se vi era un "age code", non ne ero stata informata, altrimenti avrei potuto fare altre scelte. Per quanto riguarda la cena, sugli spaghetti allo scoglio nulla da segnalare: si sa che agli eventi di massa in cui partecipa circa un centinaio di persone, poiché non si cucina in forma espressa, ma in enormi pentoloni e con sughi già preparati, e si lascia la pasta al caldo, il risultato inevitabilmente ne risente. Tralascerei anche lo stile degli istrioni di scena, perché dj , fotografi e signorine/cameriere/bariste si mostravano più orientati a mettersi in primo piano che non a fornire un servizio ai clienti, campeggiando, infatti, in primo piano in quasi ogni scatto dell'evento (salvo qualche rara foto dove non compaiono). Veniamo a Villa Bolis in sè, come struttura e come personale. Richiedere uno spritz al bancone del bar è stata una delle imprese più complicate che abbia portato a termine negli ultimi tempi: la ragazza che ha riscosso i 5 €uro dell'aperitivo è corsa via perché la chiamavano altrove e la barista rimasta da sola non sapeva più quali drink preparare e per quale cliente prepararli e chi avesse pagato e chi no: anche perché, una volta pagato il drink, non veniva rilasciata alcuna ricevuta o scontrino, quindi diventava arduo dimostrare l'avvenuto pagamento, soprattutto se chi faceva pagare era altrove a svolgere altre mansioni. La suddivissione di ruoli e mansioni era alquanto confusa. Snack e patatine: assenti. Di più: introvabili. Le abbiamo richieste, ma ci è stato detto che ne erano totalmente sprovvisti. Come? Un party senza patatine? Senza snack? Nemmeno un'oliva e qualche arachide? Ma allora perché al tavolo accanto ne avevano? Infine location. Tavoli disadorni, mise en place scarna, senza tovaglia e calici in plastica. Qualche raro ornamento bianco intrecciato al di sopra dei tavoli: alcuni ornamenti non sufficientemente lunghi da completare la forma ad arco erano rattoppati con altri pezzi di festoni. Nessun effetto luminoso, a parte qualche flebile effetto luce sulla pista, che altro non era se non un piccolo spazio erboso con insidiosi dislivelli. Nessuna scenografia o tema estetico conduttore. Piscina completamente spenta. Certo c'era qualche lampione (altrimenti sarebbe stato il buio assoluto) ma la piscina era spenta. Non perché l'illuminazione non venisse accesa, ma perché ne era proprio sprovvista! Nessuna lampada led, nessun faro subacqueo o proiettore o elemento di colorazione. Nulla. Nulla.